
Il 28 settembre si è tenuta presso Eataly Lingotto la presentazione della “Birra Biova” prodotta con il pane invenduto della panetteria interna.
Artefici di questo progetto molto attento all’economia circolare sono due giovani ragazzi, Emanuela Barbano e Franco Dipietro.
Progetto
Biova Project è una startup di Torino che si occupa di sostenibilità e soprattutto dlle problematiche legate allo spreco alimentare.
Il loro intento è di coinvolgere le aziende che appoggiano questi ideali e che vogliono fare qualcosa di concreto per porre rimedio contro lo spreco.
Birra Biova per Eataly
Proprio da questi principi nasce la Birra Biova in collaborazione con Eataly.
Si è sempre pensato che la birra sia il “pane liquido“. E’ assodato che tra il pane e la birra ci siano diversi punti in comune: sono fatti con i cereali e tramite una fermentazione avviene la trasformazione finale. L’idea interessante è di prendere il pane invenduto ed utilizzarlo al posto di una buona parte del malto per fare la birra.
Per avere un’idea del riutilizzo e della lotta allo spreco pensate che con 150kg di pane avanzato si possono fare fino a 2500 litri di birra, risparmiando così un buon 30% di cereale.
La ricetta della birra in questione è stata preparata dai ragazzi di Biova Project, realizzata in un birrificio di Alessandria. E’ stato usato un pane prodotto con farina biologica macinata a pietra di Mulino Marino e lievito madre rinfrescato giornalmente, cotto in forno a legna. Inoltre per la parte aromatica sono stati utilizzati luppoli agrumati.
Degustazione

La birra è una Session Ipa da 3,6°, volutamente leggera e facile da bere.
Esame visivo. Color giallo dorato quasi limpido, bolle irregolari, con schiuma bianca abbastanza ampia e persistente.
Esame olfattivo. Sentori di erbaceo, crosta di pane, un fruttato leggero di agrumi. Abbastanza intenso e di breve persistenza.
Esame gustativo. Attacco dolce molto tenue tendente sul finale a note più amarognole. Sentori di cereale, leggera acidità e sapidità riconducibili al pane e al suo lievito, quest’ultimo presente anche al retrogusto. Abbastanza persistente e pulita. Corpo leggero.
Note personali. Bevuta pulita senza difetti evidenti, abbastanza leggera. La frizzantezza evidenzia una sensazione di sapidità che arriva quasi subito al palato, seguita da una amaro dosato un pò graffiante, più erbaceo che fruttato. Nel complesso una bevuta piacevole, gli aromi sono caratterizzanti e richiamano le materie prime utilizzate. La bassa gradazione, l’amaro e le note sapide percepite sono le qualità principali di questa session ipa, senza dimenticare il progetto che c’è dietro!
Birra Biova per Eataly lotto 1169 scad. 06.22
Addendum

Sempre attenti all’economia circolare vi segnalo inoltre che con le “trebbie”, cioè la parte di scarto del malto d’orzo risultante dalla produzione della birra, viene prodotto uno snack ancora ricco di proteine, fibre e sali minerali, con un basso apporto zuccherino, chiamato RI-SNACK.
Conclusioni
Qualcosa si è mosso in campo birrario in tutta Italia con progetti simili a Biova Project. Rimane comunque un progetto molto ambizioso che speriamo sia preso in considerazione da altre aziende attente ai problemi di sostenibilità e di economia circolare.

Ringraziamenti
Emanuela Barbano e Franco Dipietro – Biova Project
Silvia Ramella – Ufficio Stampa Eataly
Fulvio Marino – Farine Mulino Marino
Patrik Lisa – Executive Chef Eataly